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3)C’erano attività tipiche ? Denise

Molte persone ( uomini e donne) lavoravano nei campi; ma c’erano anche fabbri, vetrai, falegnami, sarti, orologiai, barbieri. In molte botteghe artigiane oltre al “ maestro” c’erano gli apprendisti ( giovani che andavano per imparare il mestiere da un esperto, potremmo dire che facevano tirocinio ).
 

4) Perché c’è un rione di Scafati chiamato “ vetrai “? Annamaria

Anticamente, ben prima dell’inizio del 900, in una zona (oggi centro storico) di Scafati, fatta di vicoli che spuntano su una piazzetta ( oggi pedonale) c’erano tantissime botteghe di “maestri vetrai “ che lavoravano il vetro : producevano vetri lisci, molati, colorati, sabbiati …
 

5) C’erano molti artigiani ? Carolina

Gli artigiani erano tantissimi e guadagnavano abbastanza; molti “ragazzi di bottega “ – apprendisti – barbieri, sarti, orologiai diventati esperti, aprivano un’ attività in proprio e mantenevano le famiglie con i loro guadagni
 

6)C’erano mestieri “tipici” per maschi e per femmine ? Francesco

C’erano mestieri che praticavano gli uomini ( maschi): fabbri, vetrai, falegnami, barbieri, e alcuni lavori in fabbrica – in cartiera ( tecnici di produzione ), nella lavorazione del marmo. Altri mestieri erano svolti sia dagli uomini che dalle donne: lavoro nei campi, sarti, nelle fabbriche di tessuti. Altri solo dalle donne: pelatura a mano dei pomodori, tessitura, lavorazione dei guanti e della biancheria intima.
 

7) Era diffusa l’agricoltura ?Sirya

L’agricoltura era diffusissima in tutta Scafati: c’erano zone in contrada “ Bagni “, “ San Pietro “, ma anche più centrali in cui potevi vedere nei terreni coltivati , i contadini chini a zappare, ad innaffiare, a seminare, a raccogliere …
 

8)C’erano colture tipiche? Giusy

Le colture erano molte: grano ( che dava spighe e pannocchie ), pomodori, cipolle, carciofi, scarole, finocchi, ortaggi in genere. Questi prodotti venivano venduti nei negozi del paese e dei paesi vicini, venivano lavorati nelle industrie alimentari di Scafati, oppure esportati in Italia e in Europa. Ricordo che molti erano i commerci di import-export con la Germania ( mio padre che aveva una ditta di import-export , di prodotti ortofrutticoli, almeno due volte all’anno, andava in Germania per aggiornare richieste, perfezionare accordi )
 

9) In quale zona era praticata l’agricoltura ? Alessia

L’agricoltura era praticata, come oggi nelle zone di “San Pietro”, di “Bagni” qui alle spalle della chiesa, le coltivazioni erano abbondanti perché i contadini attingevano l’acqua per l’irrigazione dal fiume ( che scorre proprio lì ). Altre zone a forte sviluppo agricolo erano via della Resistenza, via Passanti, via De Gasperi ( qui c’erano grandi estensioni di grano: ricordo ancora il contadino che , bonariamente, sgridava me e i miei amici, quando, nei mesi estivi, di pomeriggio, andavamo lì e per gioco, prendevamo le spighe /pannocchie … che tempi !
 

10) Com’era il fiume ? Antonio

Il fiume Sarno e i suoi affluenti – canali – che attraversavano ed attraversano Scafati, erano puliti: le acque erano limpide , trasparenti ; Scafati era veramente la “piccola Venezia “ , con le case che si specchiavano nelle acque del fiume, con i ponti che attraversavano la città, le barchette a remi che navigavano lungo il corso del fiume …
 

11) C’erano pescatori? Pesci, uccelli acquatici? Benedetta

L’acqua del fiume era così pulita che lucci, trote, anguille ma anche anatre e papere vi vivevano. Anzi, poiché il mare non era e non è molto vicino, in estate ci si poteva fare il bagno nel fiume ( nei tratti in cui la corrente non era troppo forte ). Era un piacere trascorrere il tempo vicino al fiume: la calura estiva era più sopportabile all’ombra di un albero ( della villa comunale , parco Wenner ) e con i piedini nell’acqua, ci si rilassava guardando la “pesca “ dei pescatori … ! Ci accontentavamo di poco ? Forse , ma eravamo felici di ciò che avevamo a portata di mano !!!
 

12) I bambini che giochi facevano nel tempo libero ?Elisabetta

Io avevo molti amici. Ci vedevamo nel pomeriggio e giocavamo nei cortili e nei giardini a pallone, con le figurine dei calciatori e, quando con qualche adulto andavamo vicino al fiume,giocavamo a “ rimbalzello “, poi giocavamo a nascondino, ad acchiapparello e perché no … a prendere le spighe al contadino di via De Gasperi ! Che tempi !!!