Molte persone ( uomini e donne) lavoravano nei campi; ma
c’erano anche fabbri, vetrai, falegnami, sarti, orologiai, barbieri. In molte
botteghe artigiane oltre al “ maestro” c’erano gli apprendisti ( giovani che andavano per
imparare il mestiere da un esperto, potremmo dire che facevano tirocinio ).
4) Perché c’è un rione di Scafati chiamato “ vetrai
“? Annamaria
Anticamente, ben prima dell’inizio del 900, in una zona (oggi
centro storico) di Scafati, fatta di vicoli che spuntano su una piazzetta (
oggi pedonale) c’erano tantissime botteghe di “maestri vetrai “ che lavoravano
il vetro : producevano vetri lisci, molati, colorati, sabbiati …
5) C’erano molti artigiani ? Carolina
Gli artigiani erano tantissimi e guadagnavano abbastanza; molti
“ragazzi di bottega “ – apprendisti – barbieri, sarti, orologiai diventati
esperti, aprivano un’ attività in proprio e mantenevano le famiglie con i loro guadagni
6)C’erano mestieri “tipici” per maschi e per femmine
? Francesco
C’erano mestieri che praticavano gli uomini ( maschi):
fabbri, vetrai, falegnami, barbieri, e alcuni lavori in fabbrica – in
cartiera ( tecnici di produzione ),
nella lavorazione del marmo. Altri mestieri erano svolti sia dagli uomini che
dalle donne: lavoro nei campi, sarti, nelle fabbriche di tessuti. Altri solo dalle donne: pelatura a mano dei
pomodori, tessitura, lavorazione dei guanti e della biancheria intima.
7) Era diffusa l’agricoltura ?Sirya
L’agricoltura era diffusissima in tutta Scafati: c’erano zone
in contrada “ Bagni “, “ San Pietro “,
ma anche più centrali in cui potevi vedere nei terreni coltivati , i contadini chini a zappare, ad innaffiare, a
seminare, a raccogliere …
8)C’erano colture tipiche? Giusy
Le colture erano molte: grano ( che dava spighe e pannocchie
), pomodori, cipolle, carciofi, scarole, finocchi, ortaggi in genere. Questi
prodotti venivano venduti nei negozi del paese e dei paesi vicini, venivano
lavorati nelle industrie alimentari di Scafati, oppure esportati in Italia e in
Europa. Ricordo che molti erano i commerci di import-export con la Germania (
mio padre che aveva una ditta di import-export , di prodotti ortofrutticoli,
almeno due volte all’anno, andava in Germania per aggiornare richieste, perfezionare
accordi )
9) In quale zona era praticata l’agricoltura ? Alessia
L’agricoltura era praticata, come oggi nelle zone di “San
Pietro”, di “Bagni” qui alle spalle della chiesa, le coltivazioni erano
abbondanti perché i contadini attingevano l’acqua per l’irrigazione dal fiume (
che scorre proprio lì ). Altre zone a forte sviluppo agricolo erano via della
Resistenza, via Passanti, via De Gasperi ( qui c’erano grandi estensioni di
grano: ricordo ancora il contadino che , bonariamente, sgridava me e i
miei amici, quando, nei mesi estivi, di pomeriggio, andavamo lì e per gioco,
prendevamo le spighe /pannocchie … che tempi !
10) Com’era il fiume ? Antonio
Il fiume Sarno e i suoi affluenti – canali – che
attraversavano ed attraversano Scafati, erano puliti: le acque erano limpide ,
trasparenti ; Scafati era veramente la
“piccola Venezia “ , con le case che si specchiavano nelle acque del fiume, con
i ponti che attraversavano la città, le barchette a remi che navigavano lungo
il corso del fiume …
L’acqua del fiume era così pulita che lucci, trote, anguille
ma anche anatre e papere vi vivevano. Anzi, poiché il mare non era e non è molto vicino, in estate ci si poteva
fare il bagno nel fiume ( nei tratti in
cui la corrente non era troppo forte ). Era un piacere trascorrere il tempo
vicino al fiume: la calura estiva era più sopportabile all’ombra di un albero (
della villa comunale , parco Wenner ) e con i piedini nell’acqua, ci si
rilassava guardando la “pesca “ dei pescatori … ! Ci accontentavamo di poco ?
Forse , ma eravamo felici di ciò che avevamo a portata di mano !!!
12) I bambini che giochi facevano nel tempo libero
?Elisabetta
Io avevo molti amici. Ci vedevamo nel pomeriggio e giocavamo nei
cortili e nei giardini a pallone, con le figurine dei calciatori e, quando con
qualche adulto andavamo vicino al fiume,giocavamo a “ rimbalzello “, poi giocavamo a nascondino,
ad acchiapparello e perché no … a prendere le spighe al contadino di via De
Gasperi ! Che tempi !!!
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